La lettera
di riferimento non e` necessariamente di un attivista, e` di un utente che
reclama la restituzione di soldi; e` probabile che sapere se Multiservizi S.p.A.
distribuisce utili non gliene importi proprio niente.
La
consequenzialita` per la quale un'azienda a totale capitale pubblico non
distribuisce utili e` del tutto infondata; anzi, trattandosi di societa` per
azioni e` proprio il non distribuirli a costituire eccezione.
Siamo di fronte ad un "pertanto" mistificatorio, che lascia grossi dubbi sul
fatto che Multiservizi S.p.A. rientri nell'eccezione.
A proposito di questa
delibera... Ho raccolto alcuni documenti di pubblico dominio (che a richiesta
posso illustrare) dai quali si evince che questa deliberazione e` avvenuta in
violazione della prassi. E sono convinto che se chi puo` la sottoponesse a
verifica di un organo od autorita` preposti si potrebbe anche sentenziare una
violazione dello statuto (a suo tempo vigente) dell'AATO 2.
Giusto per dare un'idea... L'articolazione tariffaria per il 2010 e` stata
approvata con il 71,74% di voti favorevoli, quella per il 2011 con il 74,772%,
mentre quella richiamata qui da Multiservizi S.p.A. (cioe` relativa al 2012) con
il 49,583%!
Attenzione,
l'assoggettamento del gestore all'AATO vale fintanto che le disposizioni di
quest'ultima sono conformi alla legge; altrimenti, per esempio non rispettando
la normativa risultante dal referendum del 2011, non si tratta piu` di
scaricabarile ma di complicita` in indebita appropriazione.
Da questa parte della
lettera traspare la caratteristica di fondo della stessa, ovvero
l'inconsistenza. Multiservizi S.p.A. si limita ad esprimere la propria posizione
senza indicare normative a supporto (quantomeno presunto); bellamente ignorando
quelle invece rigorosamente elencate nel reclamo; al punto che mi sorgono dubbi
sul fatto che questa risposta possa formalmente considerarsi tale.
Prima sostiene... "il quadro normativo di regolamentazione delle tariffe non e`
cambiato"
e immediatamente sotto... "In sostanza, prima del referendum, si calcolavano le
tariffe ..."
ma allora e` cambiato!
Che il metodo normalizzato faccia "coincidere la remunerazione del capitale
investito con il costo del capitale necessario al finanziamento degli
investimenti" non sta (ne` stava) scritto in alcuna norma del nostro
ordinamento.
Per farla semplice... Il metodo normalizzato prevedeva sostanzialmente tre
componenti per il calcolo della tariffa: i costi operativi, gli ammortamenti e
la remunerazione del capitale investito. Dopo il referendum del 2011 esso andava
ancora applicato ma con esclusione di quest'ultima dal calcolo.
Non credo che
l'abrogazione cui ci si riferisce fosse finalizzata a "mutare il senso
complessivo"... Era finalizzata ad abolire la remunerazione del capitale e l'ha
abolita.
L'"incertezza del quadro
legislativo di riferimento" la vede solo chi ha interesse a far finta che il
popolo sovrano non si sia espresso sulla questione, colpevolmente ignorando
anche le sentenze della Corte costituzionale.
"In attesa di nuove disposizioni di legge" vanno rispettate quelle vigenti.